Un altro libro sulla sostenibilità?

Era il 19 Febbraio quando realizzai che il mondo rischiava di essere diverso e per sempre. In quei giorni per vari motivi ci trovavamo tutti in casa ad attendere alcuni eventi di cronaca a cui eravamo legati ed il Covid19 era qualcosa di molto lontano.

Invece in poche ore Codogno divenne la parola più usata nei telegiornali e nei dialoghi in famiglia.

In breve ci ritrovammo in lock down con tanto tempo a disposizione. Il Covid avrebbe cambiato la percezione stessa delle nostre vite, del tempo, della socialità…..di tutto.

Ma il Covid19 non è e non è stato altro che il risultato di decenni di scellerata gestione delle nostre vite. Il virus ha portato ad un punto di rottura le crisi che già in maniera più o meno sotterranea minacciavano il futuro della nostra società e del pianeta stesso.

Il Covid è frutto di queste crisi, ne è la manifestazione, non la causa. Da questa certezza è nato questo libro sulla sostenibilità e con questa certezza ho cercato di indagare il nostro tempo.

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Un libro sulle comunità marginali

Le comunità marginali non sono mainstream

Le comunità marginali non sono il centro dell’agire politico

Le comunità marginali non sono al centro del dibatitto

Le comunità marginali sono ciò che può cambiare il futuro

La crisi climatica non cambia il nostro agire

Ho deciso di scrivere questo libro sulla sostenibilità ambientale e sociale perché dopo quasi 25 anni che mi occupo in maniera professionale di ambiente, nulla è sostanzialmente cambiato nei comportamenti di massa, lo sviluppo sostenibile è nei nostri pensieri ma non nelle nostre azioni.

Sì è vero siamo più sensibili, siamo più attenti, siamo più responsabili. Ma le grandi decisioni, le grandi scelte sono ancora molto lontane ed il mondo della politica non riesce a dare soluzione ai problemi che attanagliano il nostro pianeta.

Rischiamo di andare verso l’estinzione o di distruggere il nostro ecosistema per quello che è oggi, ma in pochi ascoltano il grido degli scienziati e questi pochi non sono quasi mai policy makers. Un gigantesco bias degno della psicologia sociale che ci ferma e non ci fa agire.

Ecco allora che in questi mesi di pandemia il tanto tempo libero a disposizione mi ha permesso di ricercare le motivazioni profonde di tale ignavia diffusa, alla ricerca di soluzioni e di prospettive.

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Il futuro è nelle piccole comunità

Dal lavoro di ricerca ed approfondimento fatto ho scoperto come le comunità marginali, quelle non al centro del dibattito e dell’interesse di tutti (i condomini, le periferie, i piccoli paesi, le frazioni o singole comunità di interessi che nel silenzio lavorano per un futuro migliore) hanno la capacità di creare ed adottare soluzioni per la sopravvivenza di grande valore e spesso molto sostenibili.

Piccole comunità che mettono al centro del loro futuro, il territorio e il loro essere comunità e non subiscono il grande problema del nostro secolo: la polarizzazione sociale.

Nel libro contrappongo queste comunità alla polarizzazione sociale di questa epoca, a mio avviso la causa primaria della nostra incapacità ad agire. Ma attenzione, la polarizzazione non è solo un fenomeno nato e sviluppatosi a causa dell’effetto bolla tipico dei social network. Essa è connaturata ai sistemi biologici del nostro cervello e legata alle modalità evolutive dell’umanità. È un problema molto più difficile e complesso da scardinare.

Le piccole comunità hanno a mio avviso i germi per sviluppare capacità e modalità relazionali non polarizzanti e di aiutarci a uscire dal vicolo cieco in cui ci siamo cacciati come umanità.

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Il libro è in vendita sui migliori stores online sia in formato ebook (mobi e epub) che in formato cartaceo.

Parte dell”incasso, come sempre nelle mie attività professionali, sarà destinato all’abbattimento di emissioni di CO2 piantumando altri alberi o avviando attività di compensazione di vario genere che potrai scoprire e seguire grazie ai nostri canali social.

Ecco perché serve un altro libro sulla sostenibilità

Il mio libro è quindi un viaggio attraverso i meandri della mente umana e della nostra società alla ricerca delle cause e dei carnefici del futuro. Un viaggio in cui cerco di mettere a nudo le colpe della politica, dell’economia, della società in generale, ma soprattutto cerco di indagare le colpe di noi 50enni, nati e vissuti nel periodo forse più diseducativo e diseducante che le ultime generazioni abbiano visto: gli anni ’80.

Un viaggio nelle nostre colpe e nelle nostre mancanze alla ricerca dei motivi scatenanti la crisi ambientale, economica e sociale che viviamo. Ma questo libro sulla sostenibilità è naturalmente, ed obbligatoriamente oserei dire, un viaggio alla ricerca di possibilità, di esempi ed opportunità, una ricerca delle vie di uscita possibili ed attuabili oggi da me e da te.

Si perché le vie di uscita ci sono e sono tante. Non possiamo continuare ad ignorarle perché ogni giorno se ne chiude una, ogni giorno che non agiamo perdiamo un’opportunità ed abbiamo solo 10 anni per cambiare rotta.

Possiamo e dobbiamo cambiare strada e nel libro cerco di raccontare la via alla sostenibilità delle piccole comunità innovative, i luoghi dove nel silenzio si cerca di cambiare il mondo.

Il libro è un viaggio personale ed intimo di un 50enne nella “modernità”, il viaggio di un uomo che vede nel futuro dei propri figli un rischio più che un’opportunità e cerca con tutte le sue forze una strada affinché il racconto distopico che apre il libro non si avveri.