Come costruire percorsi di Open Design per avviare un progetto di Open Innovation?

Come attuare facilmente percorsi di Open Design in una PMI? Pensa a cosa sia avviare un progetto di ricerca e sviluppo per innovare un’impresa, un prodotto o un servizio attraverso metodiche di Open Innovation.

Quanto a tuo avviso è diverso dal trasloco di una famiglia? Quanto gli elementi strutturali, strategici e sociali che mettiamo costantemente in atto durante un trasloco, possono essere utili alla vita di un’impresa?

Ti sembrerà strano, ma non ci sono differenze importanti e quello che normalmente fai, se applicato alla tua impresa, può aprirti incredibili vantaggi. Vediamo di scoprirne i parallelismi.

Cambiamo casa

Quando devi cambiare casa di solito fai i seguenti percorsi:

  1. Da solo o tramite un professionista definisci le caratteristiche generali della nuova abitazione: dimensioni, prezzo quartieri di interesse
  2. Perlustri la città alla ricerca di opportunità
  3. Arriva la fase della valutazione, vai fisicamente a vedere i luoghi e le case che apparentemente rispondono alle tue esigenze
  4. Ad ogni visita indaghi il territorio, non solo la casa. Non è sufficiente che la casa abbia determinate caratteristiche. Valuti i vicini, i servizi, le distanze dai tuoi punti di interesse…..
  5. Una volta scelta la casa, ti presenti ai vicini, ti scusi per il disturbo che arrecherai con il trasloco, cerchi di costruire relazioni, chiedi informazioni sui servizi e sulle opportunità/abitudini del quartiere/condominio
  6. Cerchi di consolidare le relazioni, inviti qualcuno, ti fermi a parlare, aiuti chi ha bisogno
  7. Cerchi di mantenere queste relazioni a vantaggio di tuttti. Avere rapporti di buon vicinato è un’opportunità

Ora prova ad immaginare che costruire un nuovo progetto, un nuovo servizio, aprire un nuovo cantiere o una nuova sede sia esattamente la stessa cosa. Occupi fisicamente o mentalmente degli spazi. Concetto facile da comprendere se costruisci o realizzi qualcosa di fisico in un luogo preciso, ma pensa a quali spazi occupi nella mente delle persone quando il tuo prodotto o servizio soddisfa dei bisogni.

Cambiamo approccio

Proviamo quindi ad applicare gli stessi schemi e vediamo come costruire percorsi di Open Design che siano uno strumento fondamentale a vantaggio delle imprese.

  1. Invece di chiuderti con il team di R&S, perchè con apri dei Focus Group con i clienti più affezionati? Basta un gruppo Facebook in cui poni il problema che vuoi risolvere. Se non soddisfi bisogni non hai clienti. Quanto costa questo lavoro? Quanto costa fare un prototipo da mettere sul mercato?
    Dovrai esplicitare chiaramente i tuoi desideri, il tuo progetto, anticipare quello che vuoi fare. E se qualcuno ti ruba l’idea? È un rischio da correre, ma si può ridurre selezionando le persone e fidelizzando i clienti ed i fornitori. Se si fidano di te, ottengono vantaggi nel collaborare, sono parte di un progetto perchè dovrebbero tradirti?
  2. In base alle discussioni, puoi ipotizzare soluzioni e scandagliare il mercato. Attenzione, con questo metodo parti da un bacino che dovresti già essere in grado di profilare (il tuo gruppo Facebook o il focus group). Quindi in realtà è un lavoro in parte già svolto. Ti basta selezionare chi ha maggiormente contribuito al tuo test.
  3. Cominci a disegnare le caratteristiche precise del prodotto, fai un prototipo, lo puoi far valutare al tuo gruppo. Descrivi in maniera dettagliata le funzioni, il prodotto, fai assaggiare la ricetta….
  4. Man mano che la progettazione va avanti verificane la sua congruenza con gli obiettivi. Parlane costantemente con il tuo gruppo, ringrazia per ogni upgrade singolarmente e pubblicamente i contributori, aggiorna sulle evoluzioni e sul perchè si sono inserite delle modifiche. Ciò fidelizza e rende partecipi tutti del percorso in atto. Stai costruendo un vero e proprio gruppo, di quelli che un giorno diranno: “Hei perchè non ci vediamo di persona?”. Ma stai anche costruendo il tuo gruppo di marketing. Dei veri e propri Account. Su un social network e gratuitamente.
  5. Se stai costruendo un luogo fisico puoi andare realmente dai “vicini di casa” e presentarti, farti conoscere. Se si tratta di un servizio, puoi aprire il gruppo offrendo opportunità a chi ti aiuta a capire cosa non funziona. Presenta in anteprima l’idea al mondo o falla presentare alle persone più attive nel gruppo. Avvia relazioni più ampie.
  6. Invita il gruppo a fare realmente dei test del prodotto/servizio in versione preliminare, in upgrade e così via. Se sei in un cantiere invita i vicini per una grigliata o una visita, fallo periodicamente. Ascoltali. Organizza eventi dove il tuo gruppo è protagonista del percorso fatto. Stai un po’ in seconda fila.
  7. Continua a tenere aperta la tua azienda e a chiedere aiuto. Aprire e reiterare i percorsi di successo diventa semplice, facile e proficuo.

Pochi passi semplici e vincenti.

Concludendo

L’Open Design non inventa nulla di nuovo, ma rivoluziona un percorso di gestione di impresa che nell’ultimo secolo si è concentrato sulla chiusura, sul brevetto a tutti i costi, sulla gestione del segreto industriale prima di tutto. Costruire percorsi di Open Design vuol dire prima di tutto attuare pratiche di buon senso, con metodologie innovative di progettazione partecipata.

Molte cose stanno cambiando. La velocità di verifica delle informazioni, la velocità del mercato, della ricerca e sviluppo, il progredire di prodotti e servizi, la nascita di bisogni che evaporano in tempi brevissimi. Utilizzare strumenti classici non permette di affrontare il mercato in maniera adeguata, soprattutto se si è una PMI. Se guardiamo a chi oggi adotta in maniera massiccia queste tecniche, purtroppo, scopriamo che si tratta soprattutto di grandi imprese. Strumenti che dovrebbero essere più semplici e naturali per una PMI, in italia sono invece appannaggio di multinazionali e grandi gruppi.

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