Cosa sono i modelli di business sostenibili?

Un modello di business è la logica attraverso la quale un’impresa crea, distribuisce e raccoglie valore. Utilizzare nuovi modelli di business sostenibili vuol dire innovare la produzione ed i servizi limitando l’esigenza di innovazione tecnologica e spingendo l’innovazione funzionale.

Cioè cercare di fare molto con poco o comunque di concentrarsi su ciò che si può fare subito senza attendere che le grandi innovazioni tecnologiche facciano il loro lavoro. L’uno non esclude l’altro e abbinare innovazione incrementale (piccoli cambiamenti continui) ed innovazione radicale (grandi innovazioni importanti) permette alle imprese di svilupparsi in maniera più organica e resiliente.

Esempi di modelli di business sostenibili

Adotta un albero – #ioNonAspettoPiù” è un esempio di modello di business sostenibile.

Facciamo Branding, offriamo un servizio e al tempo stesso abbattiamo CO2.

Perché applicare modelli di business sostenibili

La ricerca ha un costo e concentrarsi anche su “Modelli di Business Sostenibili” comporta numerosi vantaggi. Vediamone alcuni:

  • Sviluppo dell’impresa: modificare i modelli di sviluppo e di funzionamento di una impresa è spesso relativamente semplice e poco dispendioso
  • Resilienza come effetto diretto che permette alle imprese di essere meno vulnerabili ai cambiamenti repentini
  • Innovazione immediatamente applicabile per seguire le innovazioni del mercato o testare nuove soluzioni per aggredire, in maniera poco costosa, nuove nicchie

Domanda: In questa parte dell’intervista hai già parlato di nuovi modelli di business, nuovi modelli sociali e un nuovo modo di intendere e intraprendere il lavoro. Tutto ciò andrebbe declinato anche in termini di sostenibilità ambientale.

Da una parte vediamo sempre crescere i movimenti ambientalisti, come quello del Friday For Future guidato da Greta Thumberg. Essi ci sollecitano a fare presto per salvare il pianeta. Da un’altra parte però questi movimenti non danno soluzioni e la politica sembra ferma al palo. La COP25 ne è stato un esempio con il suo fallimento.

Qualche giorno fa l’Europa ha lanciato il Green Deal. Secondo te quali sono le strade da intraprendere per il futuro??

RispostaInnanzitutto sgombriamo il campo dalle ambiguità: Se qualcuno pensa che il riscaldamento globale sia una macchinazione. Se qualcuno pensa che dietro Greta Thumberg ci sia chissà quale lobby. Se qualcuno pensa che in fondo la terra in passato è stata più calda di adesso e quindi non tutto questo parlare è solo interesse di qualcuno.

Se qualcuno è presente può anche uscire da questa sala, perché non ha capito cosa sta accadendo. Il pianeta, se non invertiamo la rotta, ci porterà in breve a condizioni climatiche ingestibili e a cataclismi socio economici. A Davos2020 gli economisti mondiali e la finanza hanno affrontato questi temi. Iniziano a temere che in pochi anni la crisi ambientale possa portare alla perdita del 50% del PIL mondiale.

Ripeto: la finanza ci dice che a breve potremmo avere una catastrofe economica con la perdita del 50% della ricchezza del pianeta. Vi lascio immaginare dove questo 50% sarà concentrato. Vi lascio immaginare in termini numerici (persone) voglia dire questo 50%. Vi lascio immaginare cosa ciò possa voler dire in termini di conflitti sociali a livello globale.

Ciò mette in pericolo soprattutto i ragazzi, i giovani, quelli che hanno maggiore futuro davanti a loro. È da questa consapevolezza dei giovani che nasce il fenomeno Greta. Da una forte richiesta di attuazione di modelli di business sostenibili. Generazioni che sanno utilizzare i social e che in poche ore possono coinvolgere migliaia di giovani in tutto il mondo.

Una cosa curiosa. Perché nessuno grida alla macchinazione se un post dei Ferragnez coinvolge milioni di persone? È esattamente lo stesso fenomeno e sono esattamente gli stessi numeri. Eppure nessuno grida al complotto.

Esempi di modelli di business sostenibile

Ritorniamo al locale. Vi racconto una storia. Ravenna è molto simile a quella di Mantova. In queste ore in Emilia-Romagna siamo in silenzio elettorale. Domani si vota [rif.: elezioni regionali del 26 gennaio 2020 ndr].

Tra tutti gli schieramenti è parso abbastanza chiaro, salvo alcune isolate voci, che il tema dell’Oil&Gas per il lavoro della città è fondamentale. Il settore ed il suo indotto occupano, secondo le stime prodotte dalle aziende del settore, circa 5000 persone. Se si mettesse un blocco alle esplorazioni petrolifere, queste persone potrebbero perdere i posti di lavoro.

La Grecia e la Croazia stanno avviando le esplorazioni valutare se, subito fuori dalle acque territoriali italiane, esista del gas.

In 5-10 anni potrebbero aver finito le esplorazioni, costruito le prime piattaforme e le prime pipeline e negli anni successivi probabilmente iniziare ad estrarre il gas che potrebbero aver trovato. In 15-20 anni avrebbero l’opportunità di avere Gas metano locale. Non si sa quanto e non si sa se esiste realmente. Si sa solo che lì le rocce potrebbero contenerlo perché sono simili alle rocce che di solito possono contenerlo.

Ricordate questo esempio. Passiamo ad un altro esempio. Automotive.

Per i possessori di auto elettrica nei giorni scorsi c’è stata una notizia per nulla sorprendente e che aspettavamo da tempo. A causa degli obblighi legati alle emissioni del parco auto circolante (cioè di quanto venduto negli anni passati), FCA rischia multe salatissime. Come quasi tutte le case produttrici di auto a motore endotermico.

Multe che potrebbero ammontare a diversi miliardi di euro. FCA, per evitare le multe, ha acquistato da Tesla circa 2 miliardi di euro di quote di mancate emissioni di CO2. Tesla non ha quote emissive di CO2, ma solo quote di mancate emissioni. Produce infatti solo auto elettriche. Tesla ha investito 1,8 miliardi di euro per costruire la sua GigaFactory in Germania.

Fabbrica che impiegherà 8000 persone. Cioè è come se Tesla avesse utilizzato le multe pagate da FCA per acquisire un ulteriore vantaggio competitivo su FCA, costruendo una fabbrica di sole auto elettriche che aumenterà la sua produzione. In altre parole Tesla aumenta il suo vantaggio competitivo nei confronti di FCA facendolo pagare ad FCA i suoi investimenti. Il tutto creando tantissimi posti di lavoro. Ripeto 8000 posti di lavori stimati per la fine del 2020.

Fiat 10 anni fa era nelle stesse condizioni dell’Oil&Gas oggi. Riconverto o investo in nuove tecnologie? Il risultato è storia.

Giochiamo con la finanza sostenibile…

Ora facciamo un gioco, entriamo nella finanza sostenibile. Supponiamo che ognuno di voi abbia 1000€ da investire. Supponiamo che siate obbligati ad investirli adesso. In caso di perdita dovette mettere la differenza di tasca vostra. In caso di guadagno potreste prendervi tutto il malloppo.

Su chi investireste? Su FCA o su Tesla? Su chi pagherà probabilmente sempre più multe per mantenere attive le sue linee o su chi incasserà quelle multe per aprire nuove linee?

Bene torniamo all’Oil&Gas. Sapete a quanto ammontano gli incentivi al mondo dell’Oil&Gas? Sapete a quanto ammontano gli incentivi al mercato delle rinnovabili? Il primo 18 miliardi, ma nessuno lo dice. Il secondo meno di 1/10, ma tutti pensiamo che siano super incentivati. Difficile costruire modelli di business sostenibili con 18 miliardi l’anno eh?

Lo avrete sentito, nei prossimi 10 anni l’europa investirà il 25% del suo bilancio solo su settori che porteranno vantaggi verso la carbon neutrality. Cioè 1000 miliardi di euro. 100 miliardi all’anno. Ma questo è ciò che verrà fatto direttamente. Poi ci saranno i fondi indiretti della BEI (Banca degli Investimenti), delle altre amministrazioni europee e dei cofinanziamenti che saranno richiesti per utilizzare parte di questi fondi.

Stiamo parlando di una pioggia di denaro ancora non quantificabile. A questa vanno aggiunte le revisioni dei sistemi punitivi per chi non rispetterà il percorso verso la carbon neutrality al 2030. Cioè tra 10 anni.

Quando i modelli di business sostenibili ti toccano da vicino l’orizzonte cambia.

Rifacciamo il giochino di prima…avete 1000 euro….in che settore oggi investireste? In che settore concentrereste i vostri studi? In che direzione andreste? Oggi qui ora. Problemi come la salute, gli adattamenti all’inquinamento, alle bolle di calore estive, al verde, al tempo libero, all’alimentazione, alla scarsità d’acqua, all’agricoltura sostenibile. Oppure nell’Oil&Gas? Cioè aprireste un distributore di gasolio?

Oppure cerchereste qualcuno che cerca un modo per proteggervi dagli alluvioni possibili e probabili. Qualcuno che cerca un modo per rendere la vostra città più accessibile per la mobilità elettrica. Qualcuno che cerca un modo per produrre energia localmente in maniera sostenibile e come utilizzarla in maniera efficiente. Come intercettare la domanda di turismo sostenibile e culturalmente attento…..Su cosa investireste?

innovazione sostenibile
Ma quindi i modelli di business sostenibili convengono?

Investire in modelli di business sostenibile oggi paga molto di più dei modelli basati sul carbonio, è più lungimirante. Investire in modelli tradizionali vuol dire condannarci a costi futuri diretti (multe, inutilità degli investimenti) ed indiretti (mancanza di soluzioni che dovremo acquistare all’estero, ammortizzatori sociali per settori in crisi,…).

Quindi? Soluzioni come il turismo sostenibile, la cultura, l’agricoltura sostenibile, i servizi alla persona, la mobilità elettrica, la produzione di energia da fonti rinnovabili, lo stoccaggio e la distribuzione efficiente delle risorse sono alcuni degli assets industriali e di servizi del futuro. Sono questi i modelli di finanza sostenibile e di impresa sostenibile su cui dovremmo investire.

Le grandi sfide oggi

D: Ok abbiamo parlato di grandi sfide e di come poterle attuare ogni giorno anche in piccole realtà di provincia. Ma cosa manca ancora? Perché non sembra che siano in molti a spingere in questa direzione….?

RPurtroppo non ci rendiamo conto di quanto questi temi siano urgenti finché non ci toccano personalmente. Finché gli incendi colpiscono l’Australia o l’Amazzonia rimaniamo attoniti, ma poi…. “è ora di cena e spegniamo il televisore”.

Pensare ad un’economia sostenibile è necessario

Oggi è fondamentale che la cultura dell’economia sostenibile, dell’economia ambientale e sociale entri nella nostra quotidianità. Dobbiamo agire oggi. Dobbiamo fare scelte che ogni giorno costruiscano un piccolo pezzo di futuro differente. Viviamo in città bellissime. Cercare di recuperare i fasti di un’economia da industria pesante è ridicolo.

Dobbiamo invece concentrarci sulla cultura, sulle bellezze del nostro territorio e renderlo fruibile ed accessibile in maniera moderna e tecnologica. Dobbiamo sfruttare la ricchezza agricola dei nostri territori per produrre cibo sano e di altissima qualità. La nostra biodiversità agricola è un patrimonio unico al mondo. La nostra cultura, la nostra economia si è sempre basata su modelli di business sostenibili.

Pretendiamo il cambiamento verso la sostenibilità

Dobbiamo spingere perché i nostri governanti mettano questi argomenti al centro della loro agenda. No, vi dirò di più. Dobbiamo pretenderlo. Non abbiate paura di pretenderlo.

Chi si candida oggi a governare una città deve farlo pensando ai prossimi 10 anni. Deve raccontarci come intende governare nel decennio che potrebbe cambiare il volto del pianeta. Deve essere consapevole che lo farà in un periodo in cui l’Europa metterà a disposizione miliardi di euro. Ora chiedete a chi si candida in che direzione vuole andare. Che visione di città ha in mente. Chiedete che vi racconti la vostra città del 2030 e non quella di oggi o di ieri. Che città avrete nel 2030. Dove vogliono portarvi. 

Ecco cosa manca troppo spesso: capacità di visione. Perché?

Perché per avere visione bisogna avere radici ben radicate nel presente e nel territorio. Sapere bene cosa c’è, da dove si parte. Bisogna avere creatività per immaginare il futuro. Bisogna avere competenze per disegnare un percorso per raggiungere quel futuro. Tutte cose che spesso mancano ai nostri politici. Chiedete questo. Pretendetelo. E votate di conseguenza. Questo è un primo passo.

Il secondo, più importante, pretendetelo da voi stessi. Non delegate. Prendete in mano la vostra vita e fate il vostro. Nel vostro quartiere, nel vostro giardino. Invitate i vostri figli a studiare. Studiate voi stessi. Cercate di capire cosa accade. Alimentate il vostro senso critico, elemento che si sta estinguendo nel nostro paese.

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