Perchè avere uno scenario 100% rinnovabile?
Nonostante si parli costantemente di transizione ecologica, raramente sentiamo parlare di scenari che comprendono la produzione energetica dal 100% rinnovabili. Nel corso di questo 2022 abbiamo visto i costi dell’energia schizzare alle stelle e l’economia mondiale andare in crisi a causa di tutto ciò e di molti altri problemi concomitanti.
Abbiamo letto che l’aumento dei prezzi del metano è dovuto alla guerra in Ucraina, certo è naturale che essa abbia inciso in maniera molto importante. Ma a ben guardare, forse, la guerra in Ucraina è stata un accelerante più che la causa reale ed unica.
I costi di tutte le materie prime erano in crescita da tempo, la scarsità di metano in queste condizioni è divenuta sempre più evidente con la crescita delle richieste della Cina e dell’India che insieme cubano più di 2 miliardi di persone, hanno economie in forte crescita e necessitano di sempre più energia.
Sempre Cina ed India hanno una grandissima parte della loro popolazione ancora in condizioni di sussistenza e quindi fuori dai circuiti energetici del benessere, i loro consumi sono molto bassi, ma sono destinati a crescere in poco tempo.
Questi scenari stavano già portando a problematiche importanti sui prezzi delle materie prime e la situazione era in mutazione anche se il cambiamento non sembrava così veloce da rappresentare uno stress particolare per il sistema. Stavamo cioè bollendo come la famosa rana.
La guerra in Ucraina con la riduzione drastica di disponibilità (reale o indotta dalle sanzioni e dagli attentati ai gasdotti) ha accelerato un fenomeno che avremmo comunque visto, probabilmente in 5-6 anni invece che in alcuni mesi.
A causa di queste condizioni è improvvisamente emersa la fragilità di Europa, della Cina e dell’India, è emerso che il progresso oggi in un mondo tecnologico è inesorabilmente legato alla disponibilità di energia. Questi continenti, per avere energia a buon prezzo, si sono legati mani e piedi alla Russia di Putin e ad un certo punto Putin se ne è reso conto.
Ora è chiaro a tutti che diversificare le fonti è sempre più importante proprio per garantire la sopravvivenza del livello socio-economico di ogni singolo stato. Purtroppo però la soluzione che molti stanno adottando è una semplice, banale e rischiosa diversificazione delle dittature.
Passare dalla dipendenza da Putin alla dipendenza da Congo, Angola, Qatar ed altri stati “diversamente democratici” non garantisce certo l’indipendenza. Soluzioni come i rigassificatori non hanno nulla a che fare con l’indipendenza energetica. Semplicemente ci permettono di acquistare metano da altre dittature invece che dalla sola Russia. Ma il telefono ed internet sono stati inventati da tempo. Questa è una strategia perdente in partenza.
Ma allora quale è la soluzione?
Nell’immediato non c’è altra possibilità: se non hai fonti fossili le sole fonti distribuite in abbondanza in tutto il pianeta sono quelle rinnovabili. Le sole fonti disponibili per tutti e per le quali non ha alcun senso scatenare guerre. Possiamo chiamarle “fonti di pace”.
Nel medio periodo non c’è partita: le fonti rinnovabili costano meno, producono bene, non causano le emergenze climatiche.
Ma le fondi rinnovabili non sono programmabili quindi non ci danno energia sempre e continuamente come le fossili, le batterie sono costose ed inquinano, non abbiamo materie prime e costano troppo……andiamo per gradi e proviamo a fare un po’ di analisi di tutti i problemi o presunti tali. In questo articolo proverò a fare un po’ di debunking.
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Dalle comunità marginali all’economia della risonanza”.
Uno studio scientifico alla prova dei fatti
Possiamo convergere in tempi stretti verso uno scenario 100% rinnovabile?
Quali possono essere i tempi per realizzare una transizione così drastica?
Siamo in grado di affrontare i costi che questo scenario ci prospetta?
Quali opportunità o problemi in termini di forza lavoro?
E la rete reggerebbe a queste condizioni?
Solo energia eolica e fotovoltaica?
Quando parliamo di fonti rinnovabili ci viene subito in mente l’energia prodotta da impianti idroelettrici, fotovoltaici o eolici, sicuramente queste tecnologie coprono la maggior parte della produzione, ma non sono le sole. Facciamo un piccolo excursus delle principali.
La geotermia ad alta entalpia è quella tipica delle zone vulcaniche, dove cioè la crosta terreste è sottile e il mantello si avvicina molto alla superficie terrestre scaldandola. In queste aree si possono realizzare pozzi profondi nei quali viene immessa acqua fredda che torna calda. In alcune condizioni la temperatura è tale che viene restituito vapore, qui si può anche produrre corrente elettrica con delle turbine. Poco costosa soprattutto per impianti di grandi dimensioni.
La geotermia a bassa entalpia è poco conosciuta, ma sfrutta il principio che a basse profondità (alcuni metri o alcune decine di metri) la temperatura del terreno tende ad essere costante. Grazie a questo semplice fenomeno fisico si possono stendere serpentine di tubi pieni di acqua o liquido specifico che viene poi utilizzato per scambiare calore con il sistema di riscaldamento o raffrescamento dell’abitazione. Relativamente costosa ed adatta in genere a case con grandi giardini inutilizzati.
Il solare termico è forse la tecnologia meno diffusa in Italia, ma al tempo stesso la più interessante e conveniente. Si tratta di utilizzare dei pannelli molto simili al fotovoltaico, ma nei quali scorre un liquido ad alta capacità termica. Questo liquido in inverno può scaldarsi anche fino a 40°C ed in estate raggiungere senza alcun problema anche i 100°C. Esso viene fatto circolare in un accumulo che raccoglie il calore scaldando dell’acqua che poi noi possiamo utilizzare per scopi sanitari.
Un impianto solare termico costa poco, è efficiente, si ripaga in pochissimo tempo e ci permette di eliminare l’utilizzo del gas per l’acqua calda sanitaria.
Oltre alla produzione di energia abbiamo anche moltissime soluzioni per l’accumulo dell’energia prodotta come gli accumulatori termici (boiler, puffer e così via o le batterie). Questi accumulatori ci permettono di utilizzare l’energia accumulata in orari in cui la fonte non è disponibile.
Un boiler di 250 litri può conservare acqua calda per due o tre giorni, una batteria di 5kW può fare lo stesso servizio fornendo corrente elettrica per tutta la notte ed oltre senza alcun problema. Entrambe gli accumuli si ricaricano in poche ore di sole in tutta Italia.
A livello industriale poi possiamo avere i bio-digestori che producono biogas da scarti biodegradabili, impianti particolari che utilizzano sistemi meccanici per accumulare energia potenziale, possiamo utilizzare le onde o le maree per produrre corrente elettrica e molte altre soluzioni sono allo studio e arriveranno nei prossimi anni o sono già oggi convenienti per dimensioni particolari.
Apri la tua comunità energetica partendo dal basso
Abbiamo sviluppato decine e decine di percorsi di innovazione sociale per le finalità più variegate: dalla mera analisi dei bisogni di un territorio alla progettazione di una struttura, dalla identificazione dei servizi mancanti alla progettazione di questi servizi, dalla creazione di cooperative di comunità alle comunità energetiche……
La nostra esperienza e quella dei nostri partner in questi ambiti è stata pionieristica. Abbiamo iniziato a parlare di questi temi già nel 2005 quando ancora non esisteva il concetto stesso di innovazione sociale ed abbiamo continuato sviluppando modelli di partecipazione specifici per ogni tema ed ogni situazione.
Se vuoi realizzare un percorso territoriale, se vuoi formarti, se vuoi collaborare con noi perché hai in mente un tuo percorso partecipativo ma non sai da dove iniziare non esitare a contattarci e non perdere l’occasione di partecipare al primo corso italiano per Promotori di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali.
Come possiamo essere 100% rinnovabili a casa nostra?
Per un’azienda o per lo stato italiano essere rinnovabili al 100% è estremamente conveniente e dovrebbe essere una strada da perseguire con grande velocità. Ma cosa accade se cambiamo scala e affrontiamo l’impegno come famiglia o come singole persone?
Non entreremo nel tema dei bonus edilizi e quindi non facciamo conti economici che lasciano il tempo che trovano a causa di una normativa e di un mercato in costante mutamento.
Proviamo a ragionare sulle soluzioni e su di un percorso economicamente conveniente per una famiglia che voglia essere rinnovabile al 100% e staccarsi completamente dalle fonti fossili attivando un percorso di miglioramento nel tempo.
Primo passo: spingere sul risparmio
La prima cosa da fare se non abbiamo capitali infiniti è ottenerli e quindi iniziare a risparmiare.
La soluzione che in termini di costi/benefici è più interessante è sicuramente montare un impianto solare termico con un accumulo ben dimensionato che ci garantisca una buona autonomia termica.
Se hai le condizioni ottimali avrai anche in inverno una produzione di acqua calda che potrà raggiungere i 30-40°C garantendoti un ottimo risparmio energetico.
Il secondo passaggio da fare è decisamente più costoso, ma garantisce notevoli risparmi: parliamo del cappotto. Oggi un cappotto in aereogel costa molto, è inutile negarlo, ma garantisce performance incredibili. La bolletta invernale non sarà più un problema. Ci sono anche soluzioni meno costose che però richiedono molti cm per raggiungere gli stessi risultati.
Per alcune famiglie questa spesa potrebbe essere troppo elevata, si può quindi procedere in due modi: finanza o fai da te.
Rivolgendosi ad una banca si può ottenere un finanziamento che, se ben calibrato, può essere coperto integralmente o in buona parte dal risparmio in bolletta.
In alternativa valuta bene se puoi procedere isolando la casa esternamente per step, parti dal lato esposto a Nord o comunque più freddo, ma tieni presente che l’utilizzo dei ponteggi è molto costoso e fare un cappotto esterno a step potrebbe comportare costi non indifferenti.
Se anche in questo caso la spesa è inaffrontabile si può dilazionare l’investimento nel tempo partendo da soluzioni fai da te interne.
Per prima cosa se hai un sottotetto isolalo al meglio. Acquista un materiale isolante e stendilo nel sottotetto. Poi puoi utilizzare dei fogli di materiale isolante da interni ed applicarlo sulle pareti esposte a Nord. Bastano dei fogli da 6-9mm per ottenere già un effetto sensibile e visibile in bolletta.
Se nemmeno questa soluzione è fattibile utilizza delle vernici speciali ad alto potere isolante, non sono certo la soluzione, ma il loro lavoro lo fanno e la spesa ne vale certo la candela. Se le utilizzi prima fare un cappotto interno il vantaggio sarà maggiore senza aggiungere costi esorbitanti.
Secondo passo: produzione elettrica rinnovabile
A questo punto diviene conveniente iniziare a produrre corrente elettrica in maniera 100% rinnovabile e molto spesso la soluzione ideale è installare un impianto fotovoltaico sul tetto.
Fatti aiutare da un impiantista per trovare la soluzione migliore, ma in questo percorso potrebbe convenirti ragionare nel lungo periodo installando un impianto decisamente più importante di quello che ti serve nell’immediato (vedi punto successivo).
I costi del fotovoltaico sono calati moltissimo e fare un impianto oggi non è poi così costoso. Anche in questo caso esistono moltissime agevolazioni finanziarie o proposte specifiche da istituti o grandi realtà impiantistiche. Non ti fermare al primo, guardati intorno.
Un impianto fotovoltaico ti renderà autonomo durante buona parte delle giornate primaverili, estive ed autunnali, garantendoti una bolletta molto leggera.
Terzo passo: il tabù…togliamo il gas
E siamo arrivati al passaggio che più spaventa tutti, l’eliminazione totale del gas dalla nostra famiglia.
A questo punto si può procedere per gradi ed in base alle proprie finanze, non seguire i miei suggerimenti nell’ordine in cui te li presento io (costi crescenti).
Eliminiamo il piano cottura a gas e sostituiamolo con uno ad induzione, stesso discorso per il forno e tutto ciò che utilizza il gas in casa tua. L’utilizzo della corrente elettrica in un piano cottura o in un forno aggiunge un elemento di efficienza enorme e riuscirai ad ottenere lo stesso risultato con molta meno energia primaria.
Ad esempio una buona piastra ad induzione ha sistemi intelligenti di lettura delle pentole e si attiva in funzione delle loro dimensioni. L’induzione scalda solo ed esattamente la base della pentola che stai utilizzando non disperdendo calore ai lati o nell’aria. Già questo apporterà notevoli benefici alla tua bolletta.
Ma non basta, con il tempo imparerai ad utilizzare il sistema di “regolazione” del calore in maniera molto fine usando solo l’energia che ti serve.
Potrai inoltre imparare numerosi trucchetti come ad esempio quelli che ti scrivo qui di seguito:
- Copri le pentole mentre utilizzi un ciclo di riscaldamento
- Quando raggiungi il 50% del tempo di cottura della pasta (ma puoi usare questa tecnica per numerosi piatti), copri e spegni la piastra, il suo calore ultimerà senza alcun problema la cottura
- Quando devi scaldare l’acqua mettila su una piastra che hai appena smesso di utilizzare, ti aiuterà a risparmiare energia
- Segui e studia il manuale molto bene o documentati sugli usi della tua cucina, vedrai che ci sono dei programmi e molti altri trucchi per cucinare meglio ed in maniera meno costosa
Quando il tabù della cucina senza gas è stato superato….non ci ferma più nessuno….
Passiamo all’accumulo di corrente elettrica acquistando le batterie tampone. Sul mercato ce ne sono di modulabili in serie per cui non devi necessariamente acquistare tutta la potenza che ti serve subito. Puoi prendere una batteria da 5kW il primo anno, aggiungerne un’altra il secondo e così via fino a coprire i tuoi bisogni ed in base alle tue finanze.
Ma veniamo allo step più costoso e complesso: eliminiamo la caldaia a condensazione o comunque la caldaia a gas.
Questo è l’ultimo step del tuo percorso verso una casa 100% rinnovabile.
Una pompa di calore fa un ottimo lavoro, riesce a scaldarti perfettamente, offre una tecnologia elettronica molto avanzata che ti porterà ad un uso davvero fine delle sue performance. Un livello tecnologico non paragonabile ad una caldaia a condensazione, nemmeno alla migliore sul mercato.
A questo punto la tua transizione ecologia è finita e sei arrivato ad avere una produzione ed un consumo energetico con 100% energie rinnovabili. Goditi le bollette del gas che aumentano di anno in anno perché tu non avrai questi problemi.
Quarto passo: scaliamo il risparmio
Pensavi di essere arrivato alla fine eh? Ma no il tuo percorso non è finito, è giunto il momento di mettere in comune i tuoi investimenti e farli fruttare ancora di più.
Oggi è possibile aggregarsi in comunità energetiche per avere un risparmio ancora maggiore e godere degli incentivi che lo stato mette a disposizione per questa tipologia di soluzioni.
Entrare in una comunità energetica ti permetterà di “vendere” la tua corrente in eccesso ai tuoi vicini ed ottenere per questo un vantaggio ancora maggiore.
Informati sul tuo territorio o promuovine una. Non sai come fare? Contattaci lo stiamo facendo un po’ in tutta Italia.
E se anche costituendo una comunità energetica ti potrà sembrare di aver fatto tutto il possibile per l’ambiente e per le tue tasche, non demordere…poi ancora fare di più….sicuramente puoi seguirmi su YouTube e darmi dei suggerimenti per contenuti di tuo interesse, puoi partecipare organizzare attività di sensibilizzazione sul territorio o avviare percorsi virtuosi ancora più interessanti. Hai fatto la base del tuo percorso ora cresci con noi.