Lead Generation rispettando il GDPR. Attività possibile?
La lead generation rispettando il GDPR rischia di essere uno scoglio importante per le PMI italiane, nuove regole e nuove modalità di gestione dei dati sembrano difficilmante attuabili per una piccola impresa.
Dal 25 maggio 2015 la normativa europea sulla privacy e la protezione dei dati cambia faccia e diventa molto più rigida, è vietata la compravendita di dati e detenzione non motivata e non opt-in degli stessi.
Per le autorità europee la tutela del dato e dei diritti dell’individuo sono il primo punto da proteggere. Le aziende devono quindi dotarsi di un sistema che le garantisca e soprattutto garantisca il reale proprietario del dato.
Le PMI che fanno marketing con strumenti tecnologici si basano su alcuni concetti fondamentali tra cui il Funnel. Il funnel a sua volta prevede tutta una serie di azioni di “coltivazione” o se preferite riscaldamento degli utenti. Per fare ciò l’azienda deve via via raccogliere dati e utilizzarli per profilare in maniera più o meno approfondita l’utente.
Prima di tutto però l’azienda deve raccogliere contatti, non fosse altro per integrare il suo database. L’attività di lead generation assume un ruolo fondamentale in qualunque azione di marketing ed è centrale se si vuoe effettuare una lead generation rispettando il GDPR.
Ma come svolgerla in maniera efficace e legale? Come far convivere Mautic ed il GDPR?
Mautic, soluzioni di lead generation rispettando il GDPR
Mautic offre numerose soluzioni per rispettare la normativa europea e spesso il limite è solo la tua fantasia. Possiamo creare campagne di lead generation, costruire landing page specifiche, inviare email consecutive ad altre azioni e così via.
In questo articolo vedremo una soluzione pulita e veloce per rispettare al meglio la normativa e creare una lead generation che rispettano il GDPR ci aiuti a fare anche ulteriori azioni di marketing. Il GDPR infatti può essere un’ottima opportunità per uscire fuori dal coro e presentarci come un’azienda attenta e sensibile alle esigenze di privacy dei nostri potenziali clienti. Ma andiamo per gradi.
La struttura per la lead generation
Svolgere attività di lead generation rispettando il GDPR vuol dire rispettare alcune regole importanti, ma alla fine relativamente semplici. Entriamo nel merito.
Di seguito un classico workflow con double opt-in che proveremo a costruire in questo articolo con Mautic come al solito.
Entrati nella piattaforma, per prima cosa creiamo un segmento che chiameremo ad esempio “NESSUNA NEWSLETTER“. Se non li abbiamo, già facciamo anche dei segmenti specifici per categorie, prodotti o temi delle newsletter.
Ora realizziamo un modulo di opt-in che ci permetta di raccogliere le informazioni minime necessarie per registrare l’utente. Scegli un modulo autonomo e non un modulo campagna, abbiamo infatti scelto di utilizzare una soluzione semplice ed autoportante.
Lo stesso workflow potrai implementarlo senza particolari differenze in una campagna. A te la scelta.
Dopo aver dato un nome adeguato al modulo, compila la parte descrizione con informazioni richieste dal GDPR. Cioè spiega perchè raccogli i dati che imposterai nel modulo.
Passa ora nella sezione Campi. Il nostro consiglio è di partire soft con i dati, richiedi solo nome ed email, sono più che sufficienti. Il nome ci serve soprattutto per stabilire una relazione diretta ed evitare di inviare email impersonali che rischiano di finire in spamm, l’email ci serve ovviamente per poter rimanere in contatto con il nostro lead. Queste motivazioni (integrandole con quelle che tu ritieni utili ed importanti) dovranno essere annotate nel documento relativo previsto dal GDPR e che dimostri le oggettive motivazini per cui raccogli i dati. Io le salvo come detto nella descrizione del modulo.
Ora spostati nella sezione “Azioni” e inserisci come nuova azione all’invio del modulo “Invia email“, seleziona l’email di conferma (la vediamo di seguito) e sempre in questa sezione aggiungi anche l’azione “Modifica segmenti del contatto” grazie alla quale sposteremo il contatto nel segmento “NESSUNA NEWSLETTER” appena creato.
Due ultime cosette, ma molto importanti, presta attenzione.
Prima di salvare torna nella sezione “Dettagli”, dal menu a tendina scegli “Azione Invia avvenuta con successo“, quindi “Visualizza messaggio” e scrivi un messaggio di ringraziamento. Questo il mio:
Grazie per esserti registrato. Ti abbiamo appena inviato una Email in conformità con la nuova normativa europea. Controlla la posta.
Email di ringraziamento
Perchè abbiamo scelto l’email di ringraziamento invece di deviare l’utente direttamente su di una landing page? Le motivazioni sono legate alla nostra esperienza. Ricevere una email di ringraziamento è più carino che essere immediatamente deviati su una landing. Inoltre ci permette di dare un minimo tempo di riflessiona all’utente lasciandolo alla sua navigazione sul sito. Infine attiva un’azione specifica, che se correttamente utilizzata, potrà promuovere altre conversioni. Ciò rimane valido anche con una landing sia chiaro, dipende dalla tua utenza e dalle modalità/prodotti/servizi offerti. Testa sempre.
L’email di ringraziamento deve essere costruita con particolare attenzione. L’ideale sarebbe avere per ogni argomento/sezione/prodotto della tua azienda/sito un form specifico con relativa email. Ad ogni email potrà corrispondere una singola landing page con OTO (One Time Offer) o regalo. Questa modalità ha lo scopo di sorprendere piacevolmente il lead e guidarlo verso la conferma o una ulteriore conversione.
Costruisci quindi la tua email in modo che sia particolarmente accattivante ed interessante. Metti in regalo qualcosa. Ti stupirai del risultato.
Attenzione la OTO o il regalo devono essere di reale valore, non avere paura qui sei nella fase dell’investimento.
Landing di conversione
Ed eccoci ora alla fase finale, la landing di conversione dove l’utente conferma la sua iscrizione alla/e newsletter. Questo è il luogo a più alta sensibilità perché è qui che possiamo effettivamente concludere il percorso di lead generation rispettando il GDPR.
Se hai scelto di offrire una OTO o un regalo potrai inserire un secondo form più completo (ma non esagerare) chiedendo all’utente di compilarlo per ottenere l’offerta o il regalo. Attenzione!!! Segnala esplicitamente e bene in vista che l’offerta o il regalo sono/non sono vincolati alla registrazione alla newsletter. Spiega chiaramente i contenuti della newsletter e i dati che stai raccogliendo con le relative finalità. Infine informa il lead che ha diritto in qualunque momento di accedere alla modifica/cancellazione dei dati e le relative modalità. La gestione della trasparenza dei dati nel GDPR ha una grande importanza. Abbiamo fatto un articolo specifico su come costruire questa landing page e collegarla a qualunque email al posto del solito “Cancellami”.
Se invece non hai scelto una landing con delle opportunità approfittane per descrivere meglio la tua attività, metti comunque un form con i dati del lead e chiedigli di confermarli per iscriversi alla newsletter. Leggi l’articolo sulla trasparenza dei dati per maggiori dettagli.
Nella landing inserisci un modulo che preveda la presenza di campi autocompilati da Mautic con i dati dell’utente (“Mostra quando il valore esiste” è l’opzione da scegliere). Alla prima visita saranno comunque vuoti (non hai creato i cookies ricordi?), ma potrai riutilizzarla in un secondo momento per l’aggiornamento o la modifica da parte dell’utente.
Questo modulo dovrà avere la “Modalità chiosco” su NO e come azione vedrà lo spostamento del lead nel segmento specifico e la sua rimozione dal segmento “NESSUNA NEWSLETTER”.
Per essere definitivamente in regola devi ripulire periodicamente il segmento “NESSUNA NEWSLETTER” cancellando definitivamente gli utenti che non hanno confermato. Le modalità dipendono dalle soluzioni adottate presso la tua azienda e sono molto ampie per affrontarle in questo articolo.
Conclusioni
Siamo giunti alla fine di questo esercizio. Abbiamo visto come creare un workflow che ci permetta di fare lead generation rispettando il GDPR. Mautic si dimostra efficace anche e soprattutto dopo l’entrata in vigore della normativa europea, quello che deve cambiare è il nostro approccio alla qualità del dato ed al rispetto del suo reale e legittimo proprietario che è anche nostro cliente.