Il Festival del Turismo Responsabile su StrategieSociali.it

Lo diciamo subito, non ci giriamo troppo attorno: con grande emozione ed orgoglio annunciamo la collaborazione tra StrategieSociali.it ed il Festival del Turismo Responsabile IT.A.CÀ, una collaborazione che ci vedrà narratori per tutto il festival ed interpreti dei temi che più ci colpiranno in ogni appuntamento del lungo e ricchissimo palinsesto del festival. Un impegno che partirà il 28 Maggio da Padova per finire ad inverno avviato nel Novembre 2021.

Abbiamo sempre guardato al progetto IT.A.CÀ ed al Festival del Turismo Responsabile con grande attenzione per la cura del programma, l’attenzione ai contenuti, la capacità di coinvolgere eventi e realtà locali di grande valore ed importanza. Abbiamo con grande piacere avviato questa impegnativa collaborazione che ci vedrà attivi narratori per tutta la seconda metà dell’anno e molto più.

Durante questi mesi racconteremo le varie sfaccettature delle singole date con particolare attenzione al turismo responsabile ed alla sostenibilità in generale. Cercheremo di leggere, con la nostra lente e le nostre passioni, le specificità di ogni data.

Il denso programma del Festival del Turismo Responsabile sarà raccontato attraverso le parole dei partecipanti che intervisteremo in diretta su YouTube per comprendere i dettagli di ogni tappa, le singole specificità e le emozioni di chi organizza l’evento. Curiosità e scoperta dei luoghi e delle esperienze saranno il fil rouge di ogni puntata.

Non ci sarà solo una narrazione in video, ma approfondiremo i temi di ogni tappa e vi racconteremo con articoli sul nostro blog (come abbiamo già fatto altre volte trattando i temi del turismo sostenibile) le esperienze e le declinazioni locali del tema nazionale:

Il Diritto di Respirare

 un tema impegnativo e molto importante che ci riserverà, ne siamo certi, bellissime sorprese.

Ma ancora, il Festival del Turismo Responsabile non è tutto qui ed il nostro impegno non sarà solo questo. In alcune tappe saremo direttamente presenti e vivremo i luoghi e le esperienze dei viaggiatori che vorranno vivere e riappropriarsi del diritto di respirare il luogo, il tempo e finalmente le relazioni.

Non da ultimo ospiteremo il tuo pensiero e le tue emozioni. Partecipa ad un evento e contattaci raccontando la tua esperienza e le tue emozioni. Potresti essere protagonista di uno dei nostri approfondimenti. Un’occasione per vivere il Festival del Turismo Responsabile del 2021 in maniera più partecipata.

Il Festival del Turismo Responsabile su YouTube

Segui tutti gli eventi in diretta o in differita.

Partecipa attivamente alle dirette ponendo domande e inviando le tue riflessioni nei commenti.

Collabora con noi facendo foto o piccoli filmanti da inserire nei nostri racconti del festival

Festival del Turismo Responsabile

IT.A.CÀ organizza la XIII edizione del Festival del Turismo responsabile

IT.A.CÀ migranti e viaggiatori è il festival del turismo responsabile che mira a creare relazioni innovative e vincenti tra locals e turisti incoraggiando la comprensione dei principi del turismo responsabile tra viaggiatori, aziende, istituzioni e operatori turistici.

IT.A.CÀ mira a influenzare positivamente il comportamento del turista concentrandosi su di esso come “cittadino temporaneo”. Il festival immagina un mondo in cui le persone comprendono che le dinamiche economiche, la soddisfazione del turista e la protezione dei patrimoni naturali, sociali e culturali sono indissolubilmente connessi. Un mondo in cui il turismo non condanna, ma piuttosto lascia prosperare i territori locali e le persone che li abitano.

Edizione 2021: Il Diritto di Respirare

Prendiamo direttamente dal sito di IT.A.CÀ la descrizione e le motivazione del tema per il 2021. Trovi la versione completa qui.

Diritto di respirare è il tema portante della XIII edizione del festival per tutto il 2021: un pensiero che trae ispirazione da Achille Mbembe, filosofo camerunense considerato uno dei più importanti teorici del post-colonialismo.

Dobbiamo rispondere qui e ora della nostra vita su questa Terra, insieme gli altri (compresi i virus). Questo momento patogeno rivolge proprio questo tipo di ingiunzione alla specie umana. Ci troviamo in un momento patogeno, ma anche nel momento catabolico per eccellenza, quello della decomposizione dei corpi, della cernita e dello smaltimento di tutti i tipi di rifiuti umani: la “grande separazione” e il grande confinamento, in risposta alla sconcertante diffusione del virus e come conseguenza della digitalizzazione estensiva del mondo”.

Quasi in poesia, Mbembe denuncia come prima di questo virus l’umanità era già minacciata di soffocamento, a causa di un ‘capitalismo che ha già confinato dei segmenti interi di popolazioni e intere razze a una respirazione difficile, senza fiato, a una vita pesante’.

Tema attuale e trasversale perché parla di respiro come diritto, oltre che come bisogno. Quel respiro che manca al corpo quando malato di covid-19, ma anche quando attraversa la città inquinata, rincorrendo ritmi frenetici, performando in apnea. Respiro come pausa e presenza, lento fluire della vita dentro e fuori ogni essere vivente. Si pensi alla mancanza di respiro del corpo sociale troppo oppresso dall’asfissia del capitalismo che toglie ossigeno con l’avanzata della crescita e del profitto.

Il respiro come strumento per andare oltre i nostri confini, i confini che in questi mesi sono addirittura arrivati a contatto con la nostra pelle con le mascherine che “bloccano” a volte anche l’aria. Quei confini legati alle zone, alle fasce, alle linee di demarcazione che la pandemia ci ha costretto ad imparare e a vivere.

Ma anche quei confini interiori che ci hanno legato alle nostre paure, bloccando, quasi racchiudendo nel fondo del nostro cuore sogni, speranze, aspettative, relegandoci un tempo sospeso, un tempo senza inizio e senza fine, un eterno trascorrere del presente.

Ecco perché viaggiare può voler dire anche respirare.

Portare dentro di noi il mondo fuori, riprenderci la libertà degli odori e dei sapori che questo virus toglie, delle emozioni legate alla frequentazione ed al contatto, alle relazioni. Riprendere, nel rispetto della distanza fisica quando necessario, quel contatto sociale che ci fa tanto italiani, che ci fa tanto umani.

Festival del Turismo Responsabile

Una nuova avventura, un nuovo modo per raccontare i territori e le esperienze di sostenibilità.

Ogni evento avrà un approfondimento tematico e speciali per raccontare non solo cosa avviene, ma cosa aspettarsi e come prepararsi ad ogni tappa.

Una narrazione da leggere prima e dopo ogni evento, una narrazione da integrare perché diventi un racconto condiviso del nostro festival.

Non ti perdere nemmeno un evento, vai al programma e approfondisci tutti i singoli eventi nel ricchissimo palinsesto del festival.

Il respiro del Festival Del Turismo Responsabile

Il festival del Turismo Responsabile quest’anno, come detto, affronterà il respiro come elemento chiave degli eventi, il respiro come diritto e non solo come esigenza fisica primaria.

Grazie alla pandemia abbiamo capito come il nostro sistema economico e sociale abbia davvero poco di sostenibile e per invertire la rotta non possiamo non ripartire dalle comunità locali, dai nuclei aggregativi di società che possono prendere in mano il loro destino e puntare ad un nuovo modo di intendere la relazione con il nostro pianeta.

Intorno a questa chiave di lettura della sostenibilità, come un movimento e presa di coscienza che parte dal basso, intendiamo il respirare come elemento naturale della nostra vita. Il respirare come diritto, un diritto di nascita per tutti che si sviluppa nel progetto della XIII edizione del Festival del Turismo Responsabile.

Il diritto alla sostenibilità, il diritto alla vita, il diritto al futuro sono chiavi di lettura della stessa necessità e dello stesso bisogno di tutti noi. Abbiamo il diritto di respirare il futuro come abbiamo il diritto di respirare un’aria più pulita.

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